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MARATONA DI NEW YORK

Pubblicato da Runners Valbossa | 15:24

Un gruppo di appassionati di Azzate-Buguggiate ci manda questa proposta per la NYCM2010
Chi fosse interessato…


Ciao ragazzi, ecco una proposta molto interessante già condivisa da parecchi amici di Buguggiate , date un’occhiata e se la cosa vi garba ……in bocca al lupo.


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Cannolo d’oro 2010

Pubblicato da Max | 16:48

Premio “Bocca da cannolo”

Scegli le bocche migliori e votale cliccando nel sondaggio a destra.

Bocche
Se qualche bocca si riconosce e non vuole che la sua foto venga pubblicata, deve riportarci il cannolo e noi cancelleremo la foto.
La premiazione avverrà durante la cena di fine stagione e la vincitrice dovrà esibirsi in una degustazione di cannolo davanti a tutti i commensali.

Grazie di cuore a tutte voi, ma soprattutto a Kiaretta che li ha preparati.

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Indovina chi?

Pubblicato da Max | 12:24

Durante l’ultima gara di Casorate si sono presentati al via tre individui quantomeno singolari.
Chi riesce a indicare il nome dei tre atleti vince un simpatico omaggio.

Max Yeti Pilo

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VEGONNO E LA CORSA DEGLI INNAMORATI

Pubblicato da Runners Valbossa | 22:45

by A. De Mieri

15022009755 Domenica 14 febbraio 2010 il gruppo dei Runners Valbossa organizza la "2^ corsa degli innamorati" ad Azzate località Vegonno con partenza nei pressi della chiesetta di San Giorgio. Per noi atleti la chiesetta rappresenta il punto di ritrovo anche della nostra gara sociale, e in occasione dell'evento, il 14 luglio 2006, abbiamo posato per una foto di gruppo proprio davanti alla chiesetta.
L'antica chiesa di San Giorgio, all'origine, era collocata in altro luogo, sempre in territorio azzatese, ma più vicina al comune di Brunello e destinata solo ad oratorio.
La popolazione dei vegonnesi, che nel frattempo cresceva, lamentava la distanza per seguire le funzioni liturgiche e per ottemperare gli obblighi religiosi provvidero a restaurare l'oratorio di San Giorgio, che era un modesto edificio, povero di arredi e cadente.
I lavori terminarono nel 1670. In tale occasione i vegonnesi ricevettero una donazione da parte della nobildonna Felicita Caterina Bodio. Si trattava di due modeste superfici poste nel territorio di Vegonno, una denominata "campo detto della pioggia", e l'altra denominata "la salvezza". Dopo il restauro gli abitanti di Vegonno poterono partecipare anche alle funzioni religiose. Nel 1900 iniziarono i lavori di costruzione del nuovo oratorio di San Giorgio, essendo stato demolito quello vecchio nel lontano 1855. Nel 1905 fu benedetto da Don Redaelli con delega arcivescovile.
Vi aspettiamo numerosi!!!

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ATLETICA PALZOLA

Pubblicato da Runners Valbossa | 15:56

Per chi ancora non ne fosse a conoscenza informiamo che l’Atletica Palzola ha da poco in proprio sito web.

http://atletica-palzola.webnode.com/

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ORLANDO PIZZOLATO - Riscaldamento invernale

Pubblicato da Runners Valbossa | 13:38

Riscaldamento invernale

Assodato che il freddo condiziona il rendimento, specialmente quando si sostengono sforzi elevati, quando la temperatura è bassa si dovrebbe modificare anche il modo di fare riscaldamento. Questa fase di preparazione ad un allenamento impegnativo prevede che dopo una prima fase di corsa lenta e rilassata si corrano degli allunghi di 50-100 metri utili per:
1) far salire la frequenza cardiaca (elasticità del cuore)
2) produrre una leggera quantità di acido lattico
3) migliorare la meccanica di corsa
4) calibrare l’impegno che si dovrà sostenere nel prosieguo della seduta
Con il freddo s’incontrano difficoltà a trovare la migliore efficienza di tali aspetti, specialmente i primi tre. Aumentando la durata della fase di preparazione ad una seduta impegnativa l’efficienza fisica aumenta, ma pochi sono i podisti che dispongono del tempo necessario per svolgere il riscaldamento con i tempi adeguati. Io stesso, correndo alle 6 del mattino, faccio un riscaldamento quasi dimezzato rispetto a quando corro in altri momenti della giornata, e mi rendo conto che inizio la fase impegnativa della seduta con un’efficienza ridotta.

continua

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GESTIONE DEI COMMENTI

Pubblicato da Runners Valbossa | 17:55

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LA CASINA ROSSA

Pubblicato da Runners Valbossa | 16:47

si chiede scusa per eventuali errori grammaticali.
la faina del sacco è ben nota!
fff

Francesco non era bello ma neppure brutto, non si sapeva quanti anni potesse avere e forse non lo sapeva nemmeno lui. Non era giovane ma era lontano dall'esser vecchio.Viveva solo con le sue capre sulla collinetta a ridosso delle montagne, in un rustico caratterizzato dal grande ovile dove trovavano rifugio e tanto amore le sue caprette, la sua fonte di sostentamento. Il suo latte e le sue formaggelle erano meta dei paesani del borgo sottostante che trovavano quei prodotti di un buono che va oltre il sapore che danno le papille gustative. Lì dentro c'era anche l'animo dolce e semplice di Francesco, un ingrediente unico ed introvabile altrove. A Francesco piaceva correre, correre come massima espressione di libertà corporea, correre come contatto epiteliale con il creato, correre come...ma forse anche in questo caso non lo sapeva nemmeno lui: sapeva solo che correre è bello! Tra una mungitura ed una pascolata, tra una spazzata all'ovile ed una imbiancata alla recinzione, Francesco si ritagliava il tempo di mettere le scarpette da corsa e dalla cima del suo colle via di corsa giù al fiume, un dedalo di sentieri nella campagna, una sfiorata alle case del paese e poi dopo una casina rossa su di nuovo verso il suo piccolo eden. Così, correre a perdifiato finché ce n'è, così senza vincoli di cronometri, preparazioni specifiche o avversari da battere; stanco ma nemmeno tanto, soddisfatto forse ma forse di più, si sedeva di fronte al camino e ne godeva del tepore mentre toglieva le scarpette infangate della terra, la terra sua e dei suoi avi. La casetta rossa, l'ultima prima del lungo declivio che l'avrebbe ricondotto a casa, era da poco abitata da Agnese, una ragazza che era diventata donna oramai; le prime rughe avevano reso la sua particolare bellezza ancor più delicata, forse in città nessuno l'avrebbe degnata di uno sguardo ma per Francesco era la cosa più bella che il Signore aveva messo a dimora nel suo limitato mondo, e ciò lo turbava perchè, anche se non voleva ammetterlo, si sarebbe addirittura liberato delle sue capre per avere un solo sguardo da lei...bè adesso no esageriamo, diceva tra se, due o tre capre vabbè..ma non tutte..ma si... anche cinque o sei..!! Agnese viveva da qualche tempo nel paese, era stata mandata in quel piccolo borgo in sostituzione della vecchia maestra che, sempre e in quel periodo dell'anno, sentiva il riacutizzarsi dell'artrite, ma stavolta sembrava più lunga e grave del solito. Di lei si sapeva poco ed i paesani, retrivi e schivi verso i forestieri e un poco gelosi delle loro tradizioni, non avevano mai dato confidenza a quella signorina, si limitavano ai saluti che la prammatica impone ma nulla più e lei aveva accettato la situazione, con sincera comprensione verso quel clima di giusta riservatezza tipico delle genti di montagna. Francesco da qualche tempo si sentiva strano, e pure le sue capre avevano intuito che qualche nube nera imbronciava l'azzurro del cielo della sua vita: le mungeva con rudezza tanto che talvolta qualcuna belava di dolore, capitava che il secchio strabordasse di latte perchè insisteva a mettercene ancora pur non standocene più, una volta aveva chiuso la porta dimenticandosi di togliere le dita dallo stipite! Maledizione a Cupido ed alle sue frecce avvelenate di passione: doveva prendere provvedimenti o entro breve avrebbe combinato qualche serio disastro! Una sera prese la situazione di petto e studiò a tavolino un piano da portare a termine entro il più breve tempo possibile. I suoi rapporti con l'altro sesso erano un po' latitanti da tempo e quelle due o tre ragazze del paese con le quali aveva avuto qualche approccio, erano state attratte dai richiami delle sirene della città: Francesco e le sue capre, il borgo con l'acre odore del fumo dei esce dai camini d'inverno od il fastidioso cicaleccio dei grilli in estate non facevano parte del loro futuro. Lasciò che Agnese finisse il suo turno di lavoro, lasciò passare ancora un po' di tempo e partì. Si sentiva più leggero ed atletico del solito scendendo dalla morena, fece il labirinto di sentieri come mai prima d'ora, passò vicino alle case della periferia del paese prima della salita finale, ecco, la casetta rossa di Agnese! Agnese era in cucina e la sua finestra dava sulla strada sterrata; era intenta a prepararsi qualcosa da mangiare quando senti un lamento....e poi subito a seguire una maledizione contro chi aveva posizionato lì quel sasso. Mise fuori la testa e vide un giovanotto, no...un signore..bè, un qualcuno vestito da sportivo che seduto a terra si teneva in mano un piede e dolorava. "Si è fatto male, signore?" Francesco penso tra se ridendo:"non solo uno sguardo, mi ha pure parlato..mo chissà quante capre devo dar via..hi hi hi.." "no...cioè si, ma non so, ho beccato un sasso....forse una storta..certo che ora sarà un problema arrivare a casa.." Agnese corse fuori e aiutò Francesco a rialzarsi e lui, come fu toccato da lei senti una scossa lungo la schiena, una cosa che non aveva mai percepito in tutta la sua vita! Si appoggiò ad Agnese e si sedettero sui gradini di casa. "Io la vedo spesso correre..caspita, mi dico, che bravo, io proprio non riuscirei a fare questa cosa, quando la vedo mi viene il fiatone solo a guardala..!! Francesco rimase di sasso, più vero di quello che gli aveva procurato la finta distorsione.."come? mi ha visto correre..??" e mentendo spudoratamente.."io invece non l'ha ma vista prima, sà, quando si corre, si guardano solo i propri piedi e il mondo circostante sparisce. Ma poi correre e bellissimo, se non ha mai provato come può dire di non riuscire a farlo; ci provi e vedrà come le piacerà!" "..E' cosi convinto nelle sue teorie da essere..convincente, certo che è uno sport che fa bene, ma non saprei come fare e poi, che vergogna! In paese chissà che commenti..no qui no, magari quando vado a trovare i miei,..dai prometto che ci proverò signor...? E lui, ringalluzzito, si alzò in piedi come una molla con la mano tesa per presentarsi.. "Francesco!" Lei vedendo tutto quell'entusiasmo e quell'agilità nonostante l'infortunio, iniziò a ridere e rispose "Piacere, Agnese" Francesco aveva capito di essere stato scoperto, il suo maldestro, ingenuo ma innocuo inganno si era sciolto come neve al sole, però il sorriso sinceramente divertita aveva dato alla situazione un tocco di compiacenza e complicità che entrambi percepirono. La timidezza di Francesco ebbe il sopravvento, diventò paonazzo, farfugliò qualcosa che aveva le sembianze di un "arrivederci", scivolò sul gradino e ripartì come un fulmine ma fatti pochi passì si girò e gridò "Ciao Agnese.." lei gli rispose sorridendo "Ciao Francesco!". Passò una notte insonne, ma che diavolo..lui che di solito dormiva come il monte che è sopra la sua collina, stavolta non riusciva a prendere sonno: aveva l'immagine fissa di Agnese, il suo sorriso dolce, sentiva la sua voce calma e tranquillizzante...caspita, se ne era innamorato ma allo stadio terminale! Da buon contadino che sa attendere il momento propizio per raccogliere la frutta di stagione, pur soffrendo riuscì a resistere un paio di giorni, forse voleva capire, forse voleva agire, ufffff, che apocalisse nella sua testa! Le scarpette erano più insofferenti di lui, si sentiva strano quel giorno, fece fatica a scendere dalla collina, nel dedalo di sentieri le gambe era molli e alla vista della casetta rossa il fiatone gli bloccava la respirazione; passò senza fermarsi poi tornò suoi suoi passi, e ritornò indietro... Era davanti alla casa di Agnese come un babbeo, il dito era ad un millimetro dal pulsante del campanello che non si decideva a premerlo. "Ciao Francesco" Lui sobbalzò, lei era alla finestra che sorrideva: "è due o tre giorni che non ti vedo correre, pensavo ti fossi fatto veramente male..." "no, tutto bene grazie...sai volevo ringraziarti per l'altro giorno..." disse Francesco mentre sudava più del solito. "Dai, aspetta che ti porto un bicchiere d'acqua.." Agnese scese le scale con l'acqua in mano, sempre sorridendo ma un sorriso serio e fissava Francesco negli occhi lui stranamente non sembrava né intimidito né imbarazzato e fissava gli occhi scuri di lei ma senza senza sorridere. Lei porse il bicchiere, lui lo prese e le sue dita si appoggiarono su quelle di lei. Agnese non ritrasse la mano, anzi.....gli occhi negli occhi, le dita sulle dita, secondi interminabili. "Signorina Agnese!" Una voce militaresca ruppe l'atmosfera idilliaca che si stava creando. "Oh, signora Bice..è tornata?..la vedo bene.." La vecchia maestra con fare altezzoso e gagliardo era rientrata anzitempo dalle cure e pareva quasi godere nell'intuire di essere arrivata in un momento sbagliato, giusto però per interrompere un qualcosa che forse stava prendendo vita. Francesco salutò e riprese a correre verso casa. Il giorno dopo si presentò in macchina ben vestito, sbarbato e profumato davanti alla casina rossa di Agnese. Stavolta il dito andò con decisione senza indugiare verso il pulsante ed il campanello fece il proprio dovere una volta, due volte, tre volte.....dieci volte... Francesco non sarà bello, ma a guardarlo bene non è un brutto ragazzo, signore, boh..non è giovane ma neppure vecchio e poi ama le sue capre e poi ama correre, oh se ama correre, lui parte dalla sua collina, poi va giù al fiume e poi c'è un dedalo di sentieri nella campagna e da lì verso le case della periferia del paese e poi......torna indietro.

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Aminoacidi ramificati naturali

Pubblicato da Max | 10:20

Sempre più spesso i podisti ricorrono agli aminoacidi ramificati per recuperare lo stress muscolare dopo un allenamento particolarmente faticoso. Forse, invece di spendere fortune per queste pillole miracolose, potrebbero ottenere lo stesso effetto assumendo cibi di qualità che oltretutto appagano anche dal punto di vista del gusto.

MocettaSecondo un recente studio dell’I.N.R.A.N. (Istituto Nazionale di Ricerca Alimentazione e Nutrizione) i salumi italiani risultano essere più leggeri e in linea con le richieste nutrizionali dell’uomo di oggi. Contengono una maggiore percentuale di proteine pregiate, vitamine e minerali ma meno grassi di un tempo. La presenza dei grassi nei salumi è diminuita drasticamente di circa un terzo rispetto al passato: oggi ad esempio abbiamo il prosciutto crudo con solo il 12% di grasso e il prosciutto cotto con il 15%; eliminando il grasso esterno i valori scendendo addirittura sotto il 5%. Non solo è diminuita la quantità dei grassi ma è migliorata la loro qualità. La presenza degli acidi grassi saturi (quelli responsabili di favorire l’arteriosclerosi e di cui si consiglia una riduzione) è scesa in media al 34%. Mentre sono cresciuti i cosiddetti “grassi buoni”: i grassi polinsaturi sono saliti al 15-20% e i monoinsaturi al 45-50%. Questi “grassi buoni” sono gli stessi contenuti nel pesce e nell’olio d’oliva e sono un valido aiuto per un corretto funzionamento dell’apparato cardio-circolatorio.

I salumi contengono una buona quantità di proteine nobili (cioè di alto valore biologico) con una forte presenza di aminoacidi “essenziali”.

Sono presenti in abbondanza ferro e zinco. Il primo è un elemento importante per evitare l’insorgere dell’anemia, il secondo favorisce la cicatrizzazione delle ferite e il buon funzionamento del fegato. Particolarmente presente è anche la vitamina B1 (la cui carenza può provocare disturbi al sistema nervoso e all’apparato digerente) e la B2 (che favorisce la rigenerazione dei tessuti e il benessere in generale). La quantità di colesterolo presente nella carne suina è intorno ai 60 mg per 100 g e quella presente nei salumi è di 85 mg. Questi valori sono del tutto simili a quelli presenti in altri alimenti come la sogliola, la trota, il pollo o la carne bovina. Sono livelli del tutto accettabili se si considera che le raccomandazioni degli esperti indicano di non superare in media i 300 mg di colesterolo alimentare al giorno.

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Il folletto Arturo

Pubblicato da Runners Valbossa | 13:53

image C’era una volta un folletto di nome Arturo che sapeva volare. Lui era l’unico ad avere ricevuto questo dono infatti una volta aveva aiutato una beccaccia ferita a guarire con delle piante medicinali che solo i folletti conoscono. Dovete sapere che ogni tanto nei boschi si aggirano degli uomini malvagi che qualcuno chiama”cacciatori”
Così, per ringraziarlo la fata del bosco gli fece questo meraviglioso dono che lui metteva a disposizione della comunità dei folletti.
Con l’approssimarsi della vigilia di Natale, Arturo decise di fare un volo sopra la città più vicina che si chiamava Mirabilia. Non che la foresta dove abitava fosse meno bella, ma Arturo era un folletto molto curioso, e quella sera voleva andare in esplorazione nel mondo dove abitavano gli uomini.
Il paesaggio era veramente stupendo: i tetti delle case erano coperti da una coltre di neve soffice come lo zucchero a velo, i negozi erano riccamente addobbati e le strade erano illuminate a festa. Alcuni bambini improvvisavano un canto di Natale per strada accompagnati da alcuni zampognari. -Come è bello il Natale!- sospirava il folletto.
Allora al folletto venne un’idea, perché non portare in dono ad ogni bambino una stella? Così spiccò il volo e andò a chiedere alla Luna la cortesia di prestargli le sue stelle per illuminare la festa di Natale ad ogni bambino della città.
La Luna in un primo momento storse il naso, perché era molto gelosa delle sue stelle, che erano tutte figlie sue, ma poi gli concesse questo favore solo per quella volta e quella fu la vigilia di Natale più luminosa dalla notte dei tempi!

Tratto da un racconto di
Irene Serra

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LOPS

Pubblicato da Max | 11:31

Chi non resta colpito e impressionato quando vede un povero pipistrello strabico che va a sbattere contro un palo della luce?

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Unisciti a noi della LOPS (Lega dell’Occhiale ai Pipistrelli Strabici) e dona due euro per acquistare un paio di occhialini per un pipistrello.

Dormirai più tranquillo e sereno.